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L'abusivismo edilizio era la regola nella Napoli vicereale e continuò ad esserlo anche nei secoli successivi.
Nel 1566 fu vietata la costruzione di edifici al di fuori delle mura cittadine e questo editto rimase in vigore fino al 1718. La popolazione napoletana, però, continuava a crescere e Napoli accoglieva ogni anno migliaia di persone in cerca di fortuna dalle province di tutto il regno. L'unica soluzione era creare nuove case demolendo antichi edifici o alzando questi ultimi fino a cinque o sei piani, riducendo gli appartamenti a minuscoli tuguri e costringendo anche dieci persone a vivere nello stesso ambiente.
Il risanamento attuato nell'Ottocento ebbe il merito di realizzare gli assi viari più importanti del centro storico di Napoli e i quartieri del Vomero e di Chiaia. Questi ultimi, però, erano quartieri dotati di edifici spaziosi e ampi, destinati alla popolazione borghese e, dunque, il problema del sovraffollamento della popolazione povera rimase, come venne anche denunciato dalla scrittrice Matilde Serao nel romanzo Il ventre di Napoli.
Si trattò della prima forma di speculazione edilizia da parte della Banca Tiberina e di altri attori che, come dimostreranno le inchieste dei primi del Novecento, non operarono in modo limpido.
Del problema del sovrafollamento di Napoli ne scrive anche Cesira Pozzolini, scrittrice, educatrice e filantropa fiorentina, nel suo "Napoli e dintorni: impressioni e ricordi":
"- Perchè le case a Napoli contano per lo più cinque, sei e sette piani?
- Per ripiegarci quanta più gente è possibile [...] e per avere maggior numero di fabbricati sopra un ambito determinato di terreno: perchè la città non è grande abbastanza in proporzione dell'immensa popolazione".
Si segnala la presenza, al seguente link, di una fotografia, datata 1890, dal soggetto molto simile a quello della lastra in oggetto, che presenta anche una nuvola di fumo che fuoriesce dal Vesuvio.
Si potrebbe, pertanto, ipotizzare che anche l'attività del Vesuvio nella lastra in oggetto sia riconducibile a quel periodo, sebbene possa anche essere riconducibile ad attività vulcanica legata all'eruzione del 1906.
Siti e testi consultati:
1) https://storienapoli.it/2020/12/10/pedro-di-toledo-vicere-napoli-storia/
2) https://storienapoli.it/2021/08/24/napoli-provincia-sovraffollamento/
3) C. Pozzolini, Napoli e dintorni: impressioni e ricordi, Morano, Napoli, 1880, p. 47.