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I Faraglioni visibili nella lastra dovevano far parte di un esteso sistema sotterraneo, modellato, nel corso del tempo, da agenti esterni.
In particolare, le prime ad agire furono le acque carsiche che, scavando la roccia, provocarono il disfacimento della costa, che a sua volta determinò la distruzione delle cavità.
Successivamente, l'abrasione marina e l'azione meccanica degli agenti atmosferici favorirono il crollo delle volte, a seguito del quale vennero forgiate le forme attuali.
Il Faraglione di Terra (o Stella) è l'unico unito alla terraferma: qui l'erosione delle acque non ha ancora compiuto per intero la sua opera. Tuttavia, confrontando la lastra con fotografie recenti, è possibile notare come l'abrasione marina abbia nei decenni assottigliato notevolmente la lingua che lo collega alla terra.
Il Faraglione di Mezzo (o Saetta) presenta una cavita al centro, una galleria naturale di 60 metri che lo attraversa per intero ed è l'unica parte rimasta illesa nonostante i numerosi eventi franosi che hanno interessato la zona.
Il Faraglione di Fuori (o Scopolo) è divenuto famoso poichè è l'habitat della lucertola azzurra, una sottospecie della lucertola campestre, endemica proprio dei Faraglioni, ed in particolare del Faraglione di Fuori.