8-19
Palazzo Donn'Anna è un palazzo monumentale del XVII secolo, ubicato in via Posillipo.
Per la costruzione del palazzo fu necessario demolire una preesistente abitazione cinquecentesca, villa Bonifacio, che prendeva il nome dal proprietario: il nobile Dragonetto di Bonifacio del Sedile di Portanova.
Nei primi anni del '600 il palazzo venne acquistato dalla famiglia Carafa di Stigliano, diventando parte della cospicua dote di Donna Anna Carafa - da cui prende il nome - , viceregina di Napoli, consorte del vicerè Ramiro Núñez de Guzmán, duca di Medina de las Torres.
Donna Anna commissionò i lavori di restauro all'architetto Cosimo Fanzago, il quale nel 1642 approntò un disegno seguendo i canoni del barocco napoletano. Tuttavia, i lavori non vennero mai completati per via della prematura morte di Donna Anna, avvenuta in un contesto di insurrezione popolare a causa della temporanea caduta del viceregno spagnolo.
Dopo i danni subiti a fine '600 per via di varie rivolte e del terremoto del 1688, il palazzo nel corso del '700 e dell''800 subì numerosi passaggi di proprietà.
Attualmente l'edificio non è visitabile e non costituisce un polo museale, in quanto adibito ad abitazioni private.
Il palazzo viene menzionato anche nel testo "Napoli e dintorni: impressioni e ricordi" di Cesira Pozzolini, scrittrice, educatrice e filantropa fiorentina, edito nel 1880.
L'autrice a riguardo scrive:
"Ecco l'antico palazzo detto della regina Giovanna - di Monn'Anna Carafa, l'ambiziosa moglie del vicerè duca di Medina - cupo, deserto, ma grandioso, che sembra quasi emergere dal mare ed è lì diroccato, cadente, senz'affissi, e co' vani delle finestre aperti come bocche spalancate d'uno spettro notturno. Che bel contrasto! Quaggiù a sinistra quest'edifizio vecchio, corroso e flagellato senza posa dal mare, quasi che le onde monotone volessero inghiottirlo ad ogni istante; lassù in mezzo a que' freschi tappeti d'erbe folte e vellutate, in mezzo ai mirteti e agli aranci, fra que' bruni cespugli d'oleandri e su per le balze mollemente frastagliate e sempre fiorite sorgono cento gruppi di casette candide, di terrazze inghirlandate, di grotticelle misteriose che brune e taciturne si nascondono dentro i fianchi del monte, e di ville biancheggianti che di perpetua letizia rallegrano la ridente collina di Posilipo."
Molte leggende sono legate a questo luogo, fra cui quella riguardante proprio Donna Anna, narrata da Matilde Serao nel libro Leggende Napoletane.
E' presumibile che la lastra sia stata realizzata da Roberto Rive in quanto nel suo catalogo fotografico, pubblicato nel 2017 a cura di Fanelli e Mazza, sono riportate delle indicazioni circa alcune lastre fotografiche di fine Ottocento che hanno ad oggetto Palazzo Donn'Anna.
Siti e testi consultati:
1) http://napolicapitalediunregno.altervista.org/napoli-roberto-rive-posill...
2) https://www.themammothreflex.com/grandi-fotografi/2016/06/30/litalia-del...
3) http://insolitaitalia.databenc.it/storia/palazzo-donnanna-leggenda-degli...
4) G. Fanelli, B. Mazza, Catalogo dello stabilimento fotografico Robert Rive. 2017
5) C. Pozzolini, Napoli e dintorni: impressioni e ricordi, Morano, Napoli, 1880, p. 20