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Il Ponte dei Sospiri fu realizzato nel 1614 per unire il Palazzo Ducale all'edificio adiacente destinato alle Prigioni Nuove. Chiuso e coperto, è costituito da due corridoi separati da una parete. Uno collega le Prigioni alle Sale del Magistrato alle Leggi e della Quarantia Criminal al piano nobile del Palazzo Ducale; l'altro mette in comunicazione le Prigioni con le Sale dell'Avogaria e col Parlatorio. Entrambi i corridoi, inoltre, sono collegati alla scala di servizio che dai Pozzi sale fino ai Piombi.
Il celebre soprannome di "ponte dei sospiri" risale all'epoca romantica e si riferisce al sospiro del prigioniero che, uscendo dal tribunale di Palazzo Ducale, oltrepassa il canale attraversando il ponte per raggiungere la cella nella quale sconterà la pena e può appena intravedere, attraverso le piccole finestre, la laguna.
A fine Ottocento, il Palazzo viene restaurato. L'edificio presenta evidenti segni di degrado e il governo italiano decreta un ingente finanziamento per provvedere a un radicale restauro. Pertanto, i lavori a cui si fa riferimento nella lettura descrittivo-oggettiva della lastra potrebbero rientrare nella ristrutturazione realizzata sul finire dell'Ottocento.
Si segnala che il fotografo veneziano Paolo Salviati (1818-1894) ha realizzato una lastra con lo stesso soggetto nel 1880.