11b-1
La Grotta di Tominz, ridenominata da Raffaello Battaglia "Grotta Preistorica di S. Canziano", rientra nel complesso delle Grotte di San Canziano e si trova in uno dei posti più suggestivi del Carso, collocandosi nella Grande Voragine di S. Canziano, immediatamente prima della scomparsa nel sottosuolo del fiume Timavo. Le grotte, infatti, sono il luogo in cui il fiume scompare nel sottosuolo per poi riemergere 34 km più a valle e sfociare nel golfo di Trieste e, più precisamente, a San Giovanni di Duino.
La Grotta di Tominz è stata una delle prime grotte con stratificazione archeologica a venire indagata quando, nel 1888, in concomitanza con i lavori per la valorizzazione turistica delle grotte di San Canziano vennero rinvenuti dei reperti.
Josef Marinitsch della Società Alpina Germanico-Austriaca, coordinatore dei lavori, decise di affidare la direzione degli scavi archeologici a Carlo Marchesetti e di donare i reperti rinvenuti al Museo Civico di Storia Naturale di Trieste dove sono, in parte, ancora oggi conservati. Grazie alla disponibilità dell'ente museale triestino, i materiali conservati sono stati oggetto di un riesame stratigrafico e diversi campioni di resti ossei sono stati analizzati per stabilire la loro datazione assoluta. I dati ottenuti dalle ricerche svolte tra il 2018 e il 2019, confrontati con le evidenze stratigrafiche descritte da Marchesetti e da Marinitsch, hanno permesso di ottenere un quadro aggiornato sulla frequentazione preistorica di questa grotta, che presenta caratteristiche di unicità proprio per la sua peculiare posizione morfologica e idrogeologica.
Si potrebbe ipotizzare che la lastra sia stata realizzata in concomitanza dei lavori di valorizzazione della zona e, quindi, orientativamente, nel 1888. Da quel momento in poi sono stati realizzati diversi sentieri e la zona è diventata sempre più facilmente raggiungibile.
Attualmente, per chiunque è possibile svolgere una visita guidata dell'intero sistema carsico, senza particolari difficoltà.
Dai numeri riportati nelle stringhe di descrizione, che sembrano suggerire una consequenzialità, e dalla coincidenza dello studio fotografico è possibile ipotizzare che questa lastra sia correlata alle lastre 11b-35 (maniera di procurarsi acqua nell'Istria meridionale), 11b-36 (Laguna di Grado) e 11b-2 (San Canziano) e che il fotografo abbia voluto fornire uno studio complessivo dell'area intorno agli anni '80 dell'Ottocento.
Dal testo "Collezione di monografie illustrate. L'Istria e la Dalmazia" di Amy A. Bernardy, in cui è presente un'immagine della lastra, desumiamo che l'autore della lastra sia il fotografo Francesco Benque.
Benque nasce nel 1841 a Ludwigslust, in Germania, ed apprende l'arte della fotografia presso Carl Cuno Hersen a Güstrow. Si trasferisce a Trieste nel 1864 e dopo varie esperienze all'estero e numerosi riconoscimenti torna a Trieste nel 1876 da cui si trasferirà nuovamente nel 1903 per stabilirsi a Villach dove morirà nel 1921.
Nonostante negli anni abbia lavorato in studi fotografici che riportavano il suo nome, la presente lastra risulta appartenente allo studio fotografico Th. Benzinger, Lichtbilderverlag, Stuttgart.
Siti consultati:
1) https://museostorianaturaletrieste.it/la-grotta-tominz-i-nuovi-dati-cron...
2) https://www.arcipelagoadriatico.it/pdf-arcipelago/Collezione%20di%20mono...
3) https://fototecatrieste.it/fotografi-in-fototeca/francesco-benque-1841-1...
4) https://www.maremagnum.com/it/libri-antichi/collezione-di-monografie-ill...
5) https://www.arcipelagoadriatico.it/pdf-arcipelago/Collezione%20di%20mono...