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Capolavoro dell'arte gotica, il Palazzo Ducale di Venezia, antica sede del doge, si struttura in una grandiosa stratificazione di elementi costruttivi e ornamentali: dalle antiche fondazioni all'assetto tre-quattrocentesco dell'insieme, ai cospicui inserti rinascimentali, ai fastosi segni manieristici.
Esso è formato da tre grandi corpi di fabbrica che hanno inglobato e unificato precedenti costruzioni: l'ala verso il Bacino di San Marco che è la più antica ed è stata ricostruita a partire dal 1340; l'ala verso la Piazza con la Sala dello Scrutinio, la cui realizzazione nelle forme attuali inizia a partire dal 1424; sul lato opposto l'ala rinascimentale, con la residenza del doge e molti uffici del governo, ricostruita tra il 1483 e il 1565.
L'ingresso per il pubblico di Palazzo Ducale è la Porta del Frumento che si apre sotto il porticato della facciata trecentesca prospiciente il Bacino San Marco, che è quella visibile nella sua interezza nella lastra.
A fine Ottocento, l'edificio presenta evidenti segni di degrado: il governo italiano decreta allora un ingente finanziamento per provvedere a un radicale restauro. In quell'occasione si procede alla rimozione e sostituzione di molti capitelli del porticato trecentesco che, restaurati, costituiscono oggi il corpus del Museo dell'Opera. Vengono inoltre trasferiti tutti gli istituti, ad eccezione dell'Ufficio statale per la tutela dei monumenti, che ancor oggi vi risiede, come Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici di Venezia e Laguna.
Nel dicembre 1923 lo Stato, proprietario dell'edificio, affida al Comune di Venezia la gestione del palazzo, aperto al pubblico come museo.
Dal 1996 Palazzo Ducale è a tutti gli effetti parte del sistema dei Musei Civici di Venezia.