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L'oggetto pincipale della lastra può essere identificato con il palazzo delle poste a Latina, situato in piazzale dei Bonificatori. L'edificio fu progettato nel 1932 dall'architetto e ingegnere Angiolo Mazzoni. Fu costruito in occasione della fondazione della città e inaugurato il 18 dicembre 1932.
Il Palazzo delle Poste e dei telegrafi di Latina è forse uno degli edifici che ha subito il maggior numero di modifiche e ampliamenti negli anni. Fu commissionato nel 1932 dal Ministero delle comunicazioni e inaugurato il 18 dicembre dello stesso anno, con un investimento complessivo di 890.000 lire e un tempo di costruzione di circa otto mesi. Nato per soddisfare le esigenze di un piccolo centro, subì numerose e profonde modifiche per far fronte a un ingente aumento demografico.
Una delle caratteristiche più elogiate del palazzo è stata negli anni l'uso di elementi decorativi a scopo funzionale: per esempio le grandi grate metalliche semicilindriche che avevano il compito di proteggere l’edificio dalle zanzare malariche. L’edificio delle Poste è una delle opere più conosciute di Mazzoni che conciliava l’architettura razionalista con richiami all’avanguardia futurista. Marinetti il giorno dopo l'inaugurazione, sulla "Gazzetta del Popolo" scrisse:
"tra i valori artistici ideati dall'Architetto Mazzoni in questo edificio noi ammiriamo specialmente le grandi alte grate semicilindriche di difesa conto le zanzare malariche. Si tratta di una di quelle bellezze sorprendenti originali che risultano da una trovata costruttiva con scopo funzionale. [...] Così Mazzoni, avendo il compito di difendere una casa dalle zanzare malariche, sostituisce alle solite, piccole grate malariche, dei forti motivi architettonici di rete metallica. Esempio questo di una utilità che diventa bellezza, trovata, lirismo. In altri termini, superamento futusrista del semplice razionalismo".
L’ala absidata, caratterizzata dall’alto zoccolo in travertino e dal ritmo incalzante dei pilastri, rappresenta l’ampliamento previsto nel 1935 dallo stesso progettista, per adeguare l'edificio alle nuove esigenze del Capoluogo di Provincia. Tale ampliamento che si è sviluppato a destra dell’ingresso principale e ortogonalmente all'originario asse dell’edificio, fa da fondale al Viale Italia, la cui parte centrale pedonale attualmente è stata intitolata a Valentino Orsolini Cencelli. La superficie eseguita con modanature in travertino permette ancora una lettura dei volumi liberamente accostati, nonostante le pesanti manomissioni avvenute negli anni sessanta, quando per un ulteriore ampliamento venne sacrificata la scala esterna.