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Il soggetto della lastra può essere identificato con greggi di pecore che transitano di fronte ad una casa colonica. Non è chiaro il luogo dello scatto. Potrebbero essere le campagne romane o l'Agro Pontino. Con la bonifica integrale del territorio (cfr: http://web2geolab.uniroma1.it/geoimage/content/6a-1 , http://web2geolab.uniroma1.it/geoimage/content/6a-5 )il podere costituisce l'anima delle nuove terre e delle città fondate. Vennero progettate e costruitre diverse tipologie di case dal punto di vista architettonico. Inoltre, in base alla posizione e alla natura del terreno si cercavano di creare strutture compatibili alle diverse esigenze.
Non tutti coloro che parteciparono alla bonifica rimasero nelle terre redente. La gran parte, anzi, tornò a casa propria, lasciando le Città Nuove ai coloni, giunti in particolar modo dal Veneto e dal Friuli. La famiglia che intendeva emigrare nelle nuove case doveva contare almeno su quattro uomini, due donne e un ex combattente. Ottenevano una casa, riscattabile in cinque anni, composta da tre camere da letto, il forno del pane, il pollaio, la vasca per abbeverare il bestiame, attrezzi agricoli, un carro, alcuni capi da allevare. In più veniva consegnato il 'libretto colonico', dove venivano versate da 50 a 600 lire a famiglia ogni due settimane.